abbiamo
deciso sin da subito di aderire allo sciopero generale indetto dalla
organizzazione che tu rappresenti, previsto per il 6 settembre.
Lo
abbiamo fatto perchè crediamo che la condizione giovanile in questo
Paese sia al collasso totale, e perché da Socialisti, siamo
storicamente sensibili alle tematiche del lavoro ed alla difesa dei
diritti.
Quando
assistiamo a questo tipo di manovra economica presentato dall'attuale
Governo, io oserei dire, forse anche in modo provocatorio, che
scioperare è poco a confronto! Rispettiamo l'autonomia di ogni
sindacato e le conseguenti scelte, anche se non possiamo non ritenere
che il comportamento di Cisl e Uil sia narcotizzato dai giochi di
palazzo, così ledendo al futuro dei giovani, dei lavoratori
dell'Italia. Per questo occorre un cambio di linea imminente.
Noi
diremo la nostra in piazza il 6 settembre assieme a voi, come è
giusto che i giovani facciano difendendo il proprio futuro, e come
d'altronde è accaduto e sta accadendo in tutto il mondo, dall’Europa
al Nord Africa fino ad arrivare in India. “Se non ora quando”,
era lo slogan di migliaia di ragazzi scesi in piazza a Roma nello
scorso aprile, evidenziando la condizione di malessere delle nuove
generazioni, condizione ignorata, invece, da sempre, da Berlusconi e
dal suo Governo, intriso di false illusioni e speranze verso i
cittadini.
Come
le recenti statistiche dimostrano in modo impietoso, il tasso di
disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salito al 29%, con un
aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2010 e di 2,4 punti
percentuali rispetto a dicembre 2009, segnando così un nuovo record
negativo. Si tratta, infatti, del livello più alto dall’inizio
delle serie storiche mensili, ovvero dal gennaio del 2004. Inoltre,
se si compara questo dato alla media europea (20% circa), il dramma
delle giovani generazioni italiane diventa tragedia.
La
manovra presentata dal Governo si sta rivelando il solito imbroglio
berlusconiano, perché – nella schizofrenia dei dati e delle misure
che mutano ad ogni piè sospinto –premia gli evasori, mentre
penalizza oltremodo statali, giovani e pensionati.
In
particolare, ancora una volta nessuna norma è dettata per favorire
l’occupazione giovanile, e in una prospettiva più ampia,
scoraggiare la contrattazione a termine. Anzi ,questa si rafforza
sempre più come pilastro delle relazioni fra datore e prestatore di
lavoro. Ancora: le disposizioni in materia di contrattazione
collettiva appaiono un salto indietro nel passato, poiché,
ammettendo la possibilità di deroghe alla legge ed al ccnl da parte
dei contratti aziendali, si svilisce il principio costituzionale di
eguaglianza ed uniformità di trattamento.
Come
giovani e Socialisti, siamo persuasi che se davvero si volesse
salvare il Paese, si dovrebbe intervenire sui grandi patrimoni, sulle
rendite finanziarie a carico di speculatori senza scrupoli, evitando
insostenibili tagli dei servizi sociali e regressivi aumenti di tasse
agli enti locali.
Ecco
perché abbiamo, tutti, il dovere di farci sentire, dinanzi a
lampanti esempi di incapacità politica ed assenza di strategia, come
la decisione della maggioranza di presentare la norma sulle pensioni
che prevede l’eliminazione dal computo degli anni di servizio del
riscatto della laurea e del servizio militare. È molto grave e
diseducativo per i giovani far capire che allo Stato dello studio e
degli anni impiegati a difendere la patria non importi nulla. Anche
se queste folli misure fossero eliminate, non verrebbero meno le
ragioni dello sciopero generale, in piazza, dove noi saremo sempre,
senza se e senza ma.
Luigi
Iorio
Segretario
nazionale FGS
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