La convenzione ONU del 2006, sui diritti delle
persone con disabilità, riconosceva le lingue dei segni promuovendone
l’acquisizione e l’uso. Da allora, e, in verità, anche da molto prima che
fosse ufficializzato dall’ONU, quasi tutti i paesi del mondo riconoscono
alla lingua locale dei segni pari dignità della lingua parlata. Quasi tutti i Paesi, manca all’appello anche
l’Italia.
Sabato a Milano, in centinaia in corteo hanno chiesto il
riconoscimento della LIS - Lingua Italiana dei sordi "per abbattere tutte barriere, al
lavoro, a scuola, nella comunicazione, nella vita".
Una marcia dei non udenti francesi e italiani uniti in un cammino di 950
chilometri, per chiedere il riconoscimento ufficiale della Lingua dei segni.
Si
chiama "Il secolo Sordo in marcia": da Lione a Milano, con tappa a
Lione, Torino, Vercelli e Novara. L'idea nasce da Oss2007, l'associazione
francese per la difesa e promozione della Lingua dei segni e della cultura dei
sordi, che in Italia ha trovato nell'Ente nazionale per la protezione e
l'assistenza dei sordi (Ens) di Milano un partner per l'iniziativa. Francia e
Italia, infatti, sono accomunate dall'assenza della lingua dei segni nel
programma scolastico, ancora oggi.
Non è un caso che la meta finale del percorso sia caduta proprio sul capoluogo
lombardo. Qui nel 1880 fu organizzato il primo congresso che ha bandito la
lingua dei segni dalle scuole. E da allora nulla è cambiato, ribadiscono gli
organizzatori: "Il congresso di Milano del 1880 ha creato delle pratiche
educative disumane, privando i bambini dell'uso della loro lingua", ha
detto il 18 maggio ai media francesi Patrick Belissen, presidente di Operation
de Sauvegarde dei Sourds.
All'Ens il compito di accogliere i marciatori e i due accompagnatori a
Milano.
L’arrivo in città della marcia per il riconoscimento della lingua dei segni ,
ha visto tra le strade di Milano numerosi flash mob e performance teatrali,
sempre sul tema della possibilità d'espressione per i non udenti.
"Un modo per capire come si sente un sordo ogni giorno" è stato il
commento di chi la lingua dei segni la conosce e ha dato voce agli slogan
scanditi con i segni.
la marcia italiana sembra distante anni luce da molti Paesi dove la Lingua dei Segni gode di tutti i diritti.
Come non citare la campagna elettorale spagnola del 2008, dove il candidato del Partito Socialista si presentava alla Spagna atraverso un video in LENGUA DE SIGNOS!!!
Come non citare la campagna elettorale spagnola del 2008, dove il candidato del Partito Socialista si presentava alla Spagna atraverso un video in LENGUA DE SIGNOS!!!
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