30 giugno 2013

Da Lione a Milano in marcia per riconoscere la LIS

La convenzione ONU del 2006, sui diritti delle persone con disabilità, riconosceva le lingue dei segni promuovendone l’acquisizione e l’uso. Da allora, e, in verità, anche da molto prima che fosse ufficializzato dall’ONU, quasi tutti i paesi del mondo riconoscono alla lingua locale dei segni pari dignità della lingua parlata.  Quasi tutti i Paesi, manca all’appello anche l’Italia.
Sabato a Milano, in centinaia in corteo hanno chiesto il riconoscimento della LIS - Lingua Italiana dei sordi  "per abbattere tutte barriere, al lavoro, a scuola, nella comunicazione, nella vita". 
Una marcia dei non udenti francesi e italiani uniti in un cammino di 950 chilometri, per chiedere il riconoscimento ufficiale della Lingua dei segni. 
Si chiama "Il secolo Sordo in marcia": da Lione a Milano, con tappa a Lione, Torino, Vercelli e Novara. L'idea nasce da Oss2007, l'associazione francese per la difesa e promozione della Lingua dei segni e della cultura dei sordi, che in Italia ha trovato nell'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi (Ens) di Milano un partner per l'iniziativa. Francia e Italia, infatti, sono accomunate dall'assenza della lingua dei segni nel programma scolastico, ancora oggi.
Non è un caso che la meta finale del percorso sia caduta proprio sul capoluogo lombardo. Qui nel 1880 fu organizzato il primo congresso che ha bandito la lingua dei segni dalle scuole. E da allora nulla è cambiato, ribadiscono gli organizzatori: "Il congresso di Milano del 1880 ha creato delle pratiche educative disumane, privando i bambini dell'uso della loro lingua", ha detto il 18 maggio ai media francesi Patrick Belissen, presidente di Operation de Sauvegarde dei Sourds.
All'Ens il compito di accogliere i marciatori e i due accompagnatori a Milano.
L’arrivo in città della marcia per il riconoscimento della lingua dei segni , ha visto tra le strade di Milano numerosi flash mob e performance teatrali, sempre sul tema della possibilità d'espressione per i non udenti.
"Un modo per capire come si sente un sordo ogni giorno" è stato il commento di chi la lingua dei segni la conosce e ha dato voce agli slogan scanditi con i segni.




la marcia italiana sembra distante anni luce da molti Paesi dove la Lingua dei Segni gode di tutti i diritti.
Come non citare la campagna elettorale spagnola del 2008, dove il candidato del Partito Socialista si presentava alla Spagna atraverso un video in LENGUA DE SIGNOS!!!



Nessun commento: