
Una convocazione come tradizione avvenuta online, per “assediare” la Camera Bassa fino “a forzare le dimissioni del Governo Rajoy, la dissoluzione de Las Cortes, cambio di Capo dello Stato e forma di Stato e l’inizio di un processo di transizione verso un nuovo
“Convochiamo le persone di tutto il
territorio spagnolo a raggiungere massivamente Madrid il prossimo 25 aprile e a
circondare il perimetro del Congreso del los Diputados per portare a termine
quella che sarà l’azione principale. Un assedio costante.”
Questa la chiamata che la Piattaforma “In Piedi” annuncia sulla sua pagina internet, fomentando la coincidenza con l’anniversario della Rivoluzione dei Garofani (Revolução dos Cravos) del Portogallo nel 1974.
Questa la chiamata che la Piattaforma “In Piedi” annuncia sulla sua pagina internet, fomentando la coincidenza con l’anniversario della Rivoluzione dei Garofani (Revolução dos Cravos) del Portogallo nel 1974.

In questo
senso, gli organizzatori difendono quello che propongono ai cittadini spagnoli come
l’ “unica via percorribile dalla società
spagnola per abbandonare la miseria” , che secondo quanto denunciano, ha
prodotto “chi oggi occupa il Congreso e
il resto delle istituzioni antidemocratiche” conformi al “regime”al quale i cittadini si vedono, a
loro giudizio, “sottomessi”.
La protesta originaria del 25S, così viene ricordata
in Spagna, finì con un bilancio di 35
persone arrestate e 64 feriti. Quella
che doveva rimanere una protesta isolata non si è smorzata con il passare dei
mesi anzi, i continui scandali abbattuti sul Governo e il Partido Popular ,
ultimo quello che coinvolge il presidente del consiglio regionale della
Galizia, Alberto
Nuñez Feijóo, in barca con il narcotrafficante Marcial
Dorado, stanno scuotendo non poco tutto il mondo politico
spagnolo, ma forse non abbastanza il Presidente Mariano Rajoy.
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