pubblicato da Avamti! online
Nella settimana dei più gravi tagli alla sanità e alla ricerca
scientifica, in Spagna oggi si festeggia una grande scoperta. I
ricercatori spagnoli della IrsiCaixa, istituto catalano nato nel 1995,
hanno trovato la molecola del HIV responsabile della propagazione del
AIDS nell’organismo, un’importante passo avanti che spalanca le porte
alla realizzazione effettiva di una nuova famiglia di farmaci capaci di
bloccare l’espansione del virus e facilitare una nuova e sempre più
mirata strategia terapeutica attraverso il vaccino. Pubblicato nella
rivista internazionale “PloS Biology”, il lavoro tutto made in spain
è stato descritto come il più importante studio degli ultimi anni a
livello di investigazione medica di base, per la capacità di descrivere
per la prima volta il ruolo chiave dei gangliossidi nella penetrazione
del virus del AIDS nelle cellule responsabili dell’attivazione di una
risposta immunitaria contro il virus.
TRA LE RICERCHE PIU’ IMPORTANTI DEGLI ULTIMI ANNI –
Queste cellule agiscono nella cattura e riduzione del virus patogeno che
poi raggiunge i gangli dove l’infezione termina il suo cammino che il
virus aveva innescato. La chiave della ricerca quindi sono i gancliosidi
costituit da un acido sialico unito a zuccheri che a loro volta sono
ancorati a dei lipidi, in questo tipo di molecole si trovano un’alta
concentrazione nelle membrane delle cellule nervose e in minore quantità
nelle membrane del resto delle cellule. Il professor Javier
Martinez-Picado che ha diretto la ricerca spiega che «attraverso i
gangliosidi potremmo raggiungere una risposta molto più efficente della
tradizionale risposta immunologica per combattare l’infezione, le
cellule dentritiche circolano per l’organismo per catturare microbi,
frammentarli e portarli al centro del controllo immunitario finchè i
globuli bianchi possono sterminare questi ‘invasori’» continua spiegando che Il lancio sul mercato di un farmaco che blocchi l’attività della molecola oggetto della ricerca spagnola, «sarà un processo costoso che potrebbe arrivare sul mercato tra 10 e 15 anni» annunciando che la fase preclinica è «molto complessa ma in Spagna è già iniziata da quattro mesi».
E INTANTO IL GOVERNO TAGLIA FONDI ALLA RICERCA – La
scoperta che in queste ore sta riempiendo le prime pagine delle riviste
di settore e molto spazio nei giornali spagnoli proviene dall’istituto
internazionale IrisCaixa con sede a Barcellona il cui obiettivo è
contribuire a migliorare la conoscenza, la prevenzione e la cura
dell’infezione dell’HIV e AIDS con il fine ultimo di sradicare
l’epidemia, in collaborazione con l’istituto di chimica avanzata della
Catalunya e la partecipazione di studenti dell’Università tedesca di
Heidelberg arriva giusto a una settimana dal terribile taglio dei
finanziamenti pubblici al Piano Nazionale di Ricerca imposto dal governo
guidato dal leader del Partito Popolare Mariano Rajoy, che nei prossimi
mesi danneggerà inevitabilmente la ricerca e la sanità spagnola.
L’attuale situazione poltitica orientata più ai tagli che agli
investimenti è entrata prepotentemente anche nella conferenza stampa di
presentazione della ricerca, dove lo stesso dottor Bonaventura Clotet ha
tenuto a precisare che «L’eccellenza della sanità spagnola che abbiamo
raggiunto attraverso la ricerca scientifica non l’abbiamo ottenuta in
due giorni, però in due giorni possiamo perdere tutto». Una stoccata al
governo Rajoy per ricordare al premier che il benessere degli spagnoli
non dovrebbe passare solo dall’economia.
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