13 dicembre 2011

I vescovi spagnoli al governo Rajoy: non rinunciare alle radici cristiane

(radio vaticana)
Il presidente della Conferenza episcopale spagnola (Cee), il cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, ha offerto ieri la “umile collaborazione” dei vescovi a Mariano Rajoy, vincitore delle ultime elezioni politiche in Spagna. Il porporato – riferisce l’agenzia Sir – ha ricordato le parole del Papa, in occasione della Giornata mondiale della gioventù 2011 (Gmg), sull’importanza delle radici cristiane della Spagna e sulla capacità del Paese di progredire verso il bene comune senza rinunciare alla sua anima religiosa e cattolica. Aprendo i lavori dell'assemblea Cee, Rouco Varela ha garantito anche “l'appoggio spirituale” al nuovo esecutivo spagnolo, “come sempre fa la Chiesa con i governanti”. In particolare, nella lotta contro la “gravissima crisi economica”, di fronte alla quale, ha avvertito il cardinale, “occorre intensificare la nostra risposta pastorale”. Oltre alle risorse economiche per chi è in difficoltà, ha affermato l’arcivescovo di Madrid, è necessario “mirare alle cause profonde della crisi” che vanno ricercate nella “perdita dei valori morali, che vanno di pari passo con il relativismo e l’oblio di Dio e della sua santa legge”, le cui conseguenze – ha aggiunto il porporato – “sono la corruzione politica ed economica, l’avidità, il disprezzo della vita umana mediante politiche abortive e contro la natalità, la mancanza di protezione e la decadenza istituzionale del matrimonio e della famiglia, la strumentalizzazione e il deterioramento dell’istruzione”. Per il cardinale, “sono proprio i giovani i più colpiti da questo contesto di relativismo morale, di scetticismo spirituale e religioso e di una concezione egoistica e individualistica dell’uomo e della vita”. Ora è il momento, ha detto in conclusione il presidente dei vescovi spagnoli, di raccogliere i frutti della Gmg: “Dobbiamo cogliere lo zelo apostolico che da essa deriva per perseguire con determinazione e fiducia la sfida della nuova evangelizzazione in tutti i campi, ma soprattutto nella pastorale giovanile”. (G.C.)


 Le cause più profonde della crisi sono, in sintesi, la perdita di valori morali che vanno di pari passo con il relativismo e la dimenticanza di Dio e della sua santa legge.

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