04 agosto 2011

Italia crolla, Spagna con il paracadute

fonte lettera43

Btp, sindrome spagnola. Perché gli speculatori preferiscono i titoli italiani ai bonos.

L'Italia è in caduta libera. La Spagna non va meglio, ma ha un paracadute.

di Vita Lo Russo

 
Eppure non meno di due settimane fa lo spread italiano scendeva sotto i 270 punti, quello spagnolo sotto i 300. Erano giorni di ottimismo: la cancelliera Angela Merkel in piena notte era riuscita a strappare un accordo col collega Nicolas Sarkozy sulla Grecia. Per salvare Atene dall'insolvenza sono state chiamate anche le banche private. I partner europei hanno teso una mano amica al Paese, tagliando i costi del prestito dal 4,5 a 3,5%, allungando i tempi del rimborso da 7 a 15 anni. Il secondo bailout ha fatto gioire tutti, compreso il premier George Papandreou.
LE PREVISIONI SBAGLIATE. Cinque giorni più tardi le Borse europee però sono tornate nervose, surriscaldate in parte dallo stallo sul tetto del debito Usa e in parte dalla frenesia taglia-rating di Moody's, Fitch e Standard & Poor's. L'Italia guadagnava, si fa per dire, 300 punti, la Spagna 330.
Il presidente dell'Unione europea Herman van Rompuy era subito corso a calmare le acque: «Non c'è alcun rischio default per l'Italia, né tantomeno per la Spagna». Certo, Madrid, avvertiva il Fondo monetario internazionale, è ancora in zona pericolo e «deve andare avanti con decisione nel processo di riforme e rilancio economico per sottrarsi al contagio», a causa di un sistema finanziario strettamente legato all'economia portoghese.

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