22 luglio 2010

Pari opportunità: un risultato ancora da conseguire

di Maria Grazia Caligaris
Socialismo Diritti Riforme

In un Paese normale dove esiste una democrazia compiuta, dove cioè donne e uomini contribuiscono paritariamente con riconosciuta reciproca autorevolezza alla gestione della cosa pubblica, dove il confronto generazionale è considerato una crescita culturale non ci sarebbe bisogno di discutere sull’assegnazione di percentuali all’interno dei partiti per garantire le pari opportunità. Non sarebbe necessario neppure eleggere una responsabile con l’ingrato compito di far valere un principio fondamentale per migliorare la qualità della politica in un’ottica democratica, per favorire la pluralità delle esperienze, per rendere sempre più vicino ai cittadini e ai loro bisogni l’impegno politico.
Affermare il principio di parità tra uomini e donne non è una questione lobbistica di genere ma un valore intrinseco irrinunciabile per una partecipazione pluralista nell’analisi e nella prospettiva di offrire soluzioni ai problemi della società. In un Paese normale e civile le donne non sarebbero considerate abbellimenti per le Istituzioni da collocare in appositi spazi per rendere meno opprimenti i lavori parlamentari. Se l’Italia avesse a cuore il futuro delle generazioni e il superamento dei problemi sociali ed economici punterebbe sui saperi, le conoscenze, le specializzazioni delle donne. Ne promuoverebbe la presenza attiva nei luoghi di decisione.
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