09 novembre 2013

PSOE la conferenza politica tra Vaticano, economia e il nuovo segretario

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Madrid – Fra le proposte che saranno presentate alla conferenza politica del Partido Socialista Obrero Espaol (Psoe), che inizia oggi a Madrid i lavori per concluderli domenica, il coordinatore Ramon Jauregui ha annunciato una nuova politica fiscale e la revisione del Concordato con la Santa Sede. In un’intervista rilasciata alla radio Cadena Ser, Jauregui ha assicurato che “il Psoe chiederà una revisione degli accordi con la Santa Sede” del 1979. E, all’intervistatrice che gli ricordava che si tratta di una vecchia proposta inevasa dai precedenti governi socialisti Gonzalez e Zapatero, ha replicato: “Questa volta è diverso, perché prima il Concordato non impediva”, come nell’attualità, “di mantenere un equilibrio” fra le richieste della società e gli interessi del partito.

Dopo la contestata riforma dell’istruzione, varata dal governo del PP, i socialisti considerano “che gli accordi impediscono una politica di uguaglianza” fra la scuola pubblica e quella privata e parificata, dal momento che “gli aspetti educativi della religione nella scuola del 1979 non sono compatibili con la realtà attuale della società spagnola”.



Quanto alla nuova politica fiscale, secondo Jauregui, “sarà completamente distinta all’attuale” del PP, per “rendere possibile il welfare”, rispetto al quale ha ricordato che “la Spagna deve recuperare cinque punti del Pil, pari a 50 miliardi di euro”

Sul fronte economico l’attuale modello fiscale spagnolo è inefficiente e permette di raccogliere molti meno soldi rispetto ai Paesi vicini, considerando che le entrate fiscali in Spagna sono pari al 31,4 per cento del Pil, otto punti percentuali in meno rispetto ai paesi della zona euro. Per evitare queste perdite, il governo del Partito popolare (Pp) sta preparando un modello di riforma fiscale e il presidente dell’Esecutivo, Mariano Rajoy, aveva anticipato già in estate di poter presto annunciare i primi tagli alle tasse che entreranno in vigore nel 2015, anno delle prossime elezioni politiche.

A prima vista, i piani del governo Popular presentano molte somiglianze con le proposte fiscali fatte dal Partito socialista in occasione della Conferenza politica.

Ma tra i due progetti di riforma fiscale non mancano, comunque, le differenze. I vertici del Partito socialista spagnolo hanno deciso di includere nella loro proposta di riforma fiscale un taglio della tassa sul reddito (Irpef) specificamente a tre gruppi: i disoccupati, i pensionati e i lavoratori che guadagnano meno di 16.000 euro lordi annui. In totale, si tratta di circa cinque milioni di cittadini.

Una misura che non figurava fino a ieri nel discorso di apertura della Conferenza politica del partito, ma che invece è stata inserita all’ultimo minuto in vista della reunion dei vertici del Psoe.

Una scelta imposta all’attuale dirigenza socialista anche dalle ultime mosse politiche degli scontenti della gestione Rubalcaba, che puntano a riguadagnare consensi facendo cambiare rotta al partito.


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