09 novembre 2013

LA CONFERENZA CHE DECIDERA' IL FUTURO DEL PSOE E … DI RUBALCABA



Madrid – La temperatura infuocata del giorno precedente all'avvio della Conferenza politica del PSOE innescata dalla frizione mediatica tra i due ex competitor alla segreteria Carme Chacon e l'attuale segretario Alfredo Perez Rubalcaba è servita solo per ripuntare l'attenzione e alzare il livello dei dibattiti nella tre giorni di riunioni del PSOE
A riportare il clima ideale è stata Susana Díaz Presidenta del la Junta de Andalucia, la leader più attesa dai 2.500 militanti che hanno riempito il centro congressi di Madrid, e la socialista che che più forza e consensi ha guadagnato nel mezzo della crisi che il PSOE di Rubalcaba sta attraversando.
La Díaz, che solo qualche ora prima aveva sostenuto ancora una volta Carme Chacon davanti agli attacchi non proprio da gentleman che Rubalcaba aveva riservato alla ex ministra della difesa, è stata tra le prime a salire sul palco della conferenza con voglia di contare di più e far contare il fatto di essersi ritagliata uno spazio di leadership locale puntando a guadagnare consensi in tutta Spagna. Nel suo discorso non sono mancati riferimenti alla situazione politica del Paese e soprattutto a quella del PSOE, assicurando per la prima volta in pubblico che “il segretario generale e la direzione del partito hanno tutto il mio appoggio per dare impulso ai cambi necessari per far si che questo partito possa tornare a essere riconoscibile alla gente, attualizzando il messaggio e riconoscere gli errori con umiltà, perché gli spagnoli non posso attendere ancora. Solo il PSOE rappresenta l'alternativa alla destra che sta mettendo fine alla sopravvivenza di un'intera generazione”. Quello della Díaz è stato in assoluto il discorso più autocritico, “ci sono cose che non stiamo facendo bene, e la gente non vede nel partito socialista lo strumento adatto per trovare una soluzione. Se i giovani si rifugiano in maree cittadine e in piattaforme è solo perchè il PSOE  non corrisponde a quello che cercano. L'obiettivo primario, ha ripetuto, è recuperare la base sociale. Non possiamo disperdere l'energia della gente che esce in strada a difendere quello che porta il marchio socialista e noi rimanere chiusi nelle nostre sedi
A respingere al mittente gli attacchi è stata Elena Valenciano numero 2 del PSOE, che ha evitato di parlare dell'attualità preferendo ricordare che la credibilità dei socialisti è legata al ritrovo delle radici del socialismo, la Valenciano con un discorso retorico intervallando i punti principali attraverso un stantio e ripetitivo richiamo al testo dell'Internazionale Socialista, non ha  entusiasmato la sala tanto che il tiepido applauso seguito si è scontrato con il boato di applausi scoppiato in chiusura del discorso della Díaz  che ancora rimbombava in sala, un finale che ha obbligato gli organizzatori a velocizzare il cambio di oratori sul palco.
Una conferenza politica che fa il pieno di militanti come non se ne vedevano da anni, la ragione passa anche dal web, grazie alla piattaforma LabPSOE che permette di interagire con il partito non solo attraverso i socialnetwork, ma con dirette video e veri forum aperti agli iscritti. Se il ciclone Susana è passato dal palco, la caffetteria e gli spazi dell'immenso centro congressi madrileno hanno visto andare in scena altri big del partito, come il “giovane” Eduardo Madina segretario del gruppo socialista alla Camera e Carme Chacon letteralmente travolti da fotografi e soprattutto da giovani compagni di partito per le foto di rito che qualche istante dopo venivano lanciate su twitter e facebook.
Entusiasmo non pervenuto per l'ex segretario Zapatero, passato in tutta fretta nei corridoi e  fotoricordo con Rubalcaba ridotte al minimo.
Se Zapatero ha schivato fotografi e fan non ha deluso durante il suo intervento nel dibattito su uguaglianza di genere e violenza machista, ricordando i progressi che il Paese ha raggiunto grazie ai governi socialisti che hanno modificato la storia civile di Spagna. Un giusto amarcord dei traguardi raggiunti per ricordare all'attuale PSOE quello che i socialisti hanno fatto e possono ripetere.
La prima giornata della conferenza politica ha sicuramente mostrato un PSOE sbilanciato, tra ricordi e scommesse sul futuro e su un cambio di marcia che deve passare inevitabilmente dalle persone che lo guidano.

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