Ha votato il 73% degli iscritti del PSOE di Madrid (PSM), una percentuale che la Spagna raggiunge difficilmente persino alle elezioni generali. E la vittoria del Segretario di Madrid, nato in Olanda e arrivato bambino in Spagna, è netta e chiarissima. I militanti hanno premiato l'uomo che si è impegnato sul territorio per ricostruire l'immagine del PSOE locale, che ha visitato le sezioni della regione e che, dicono i socialisti madrileni in questi giorni, "non ha mai detto di no a un militante che voleva incontrarlo". Non è conosciuto e non ha la popolarità necessaria per sfidare Esperanza Aguirre, la presidente conservatrice della Comunidad de Madrid, sostenevano i vertici del PSOE per convincerlo a farsi da parte. E in questa richiesta c'è lo iato tra la base e l'establishment: i socialisti di Madrid conoscono il loro Segretario, sanno cosa ha fatto e sta facendo sul territorio e hanno rifiutato l'idea che l'immagine sia più importante dei contenuti e che le tattiche contino più della politica. Dai militanti socialisti madrileni questa notte arriva un bel messaggio per tutte le sinistre europee. Che sappiano poi coglierlo è tutto un altro discorso.(la prima sconfitta di Zapatero - di Rotta a SudOvest)
di Guido Rampoldi (Repubblica.it)
Liberarsi di Josè Luis Rodriguez Zapatero? L'ipotesi che ancora un anno fa nessun quadro socialista avrebbe osato discutere è diventata tanto reale da trasformare un evento in apparenza minore, le primarie del Psoe a Madrid, in una sorta di referendum sul premier spagnolo. Formalmente 18mila iscritti ieri dovevano decidere il candidato nelle elezioni locali del prossimo maggio.
di Guido Rampoldi (Repubblica.it)
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