Europa, Spagna, attesa. Sono tre indizi che portano a una
data. Quella del 10 luglio. No non è l’ansia da prestazione da campione in
carica al debutto degli europei di calcio 2012.
La Spagna si prepara ad avanzare una richiesta ufficiale di
aiuti per le proprie banche. Lo fanno sapere due fonti europee e una fonte
tedesca,lasciando trapelare anche una previsione sulla data, anche se nel corso
della consueta conferenza stampa post consiglio dei ministri la onnipotente
vicepresidenta del governo Soraya Saenz de Santamaria non conferma e non
smentisce, i dettagli del piano di salvataggio, che per gli spagnoli restano
ancora vaghi e non trovano di certo un esecutivo nelle condizioni di spiegarlo.
Le fonti europee, si legge nei titoli di apertura di tutti i
telegiornali della sera, fanno anche sapere, che i ministri delle Finanze
dell'eurogruppo potrebbero incontrarsi in una teleconferenza convocata
d’urgenza per discutere degli aiuti per sanare le voragini nelle banche spagnole.
Da qualche giorno, informano i siti delle agenzie spagnole,
il governo del presidente del Partido Popular Mariano Rajoy sta negoziando
ossessivamente con i partner europei le condizioni del salvataggio.
Salvataggio numero quattro quello della Spagna, dall'inizio
della crisi dopo quelli decisi in favore di Grecia, Irlanda e del vicino
Portogallo.
Se la vicepresidenta Santamaria, davanti ai giornalisti ha
dichiarato, abbassando lo sguardo di solito ieratico e fiero verso i numerosi
fogli sul tavolo, che il Governo spagnolo indicherà la sua posizione sulle
modalità di aiuto al sofferente sistema bancario solo quando avrà i risultati
delle analisi da una fonte indipendente del settore. "Come sapete, stiamo
attualmente lavorando con il Fondo Monetario Internazionale diretto dalla ex ministra
delle finanze francese Christine Lagarde e con degli auditor indipendenti sulle
esigenze per una completa pulizia del nostro sistema finanziario"
Le voci di salvataggio dal FMI si sono diffuse sui mercati
mentre era in corso a Washington un incontro tra il direttore generale dell'Fmi
e la vicepresidenta Saenz de Santamaria.
Tra smentite dal FMI, tentennamenti della numero due del
governo , e un Rajoy imbarazzato negli incontri internazionali con un spread
che dal suo insediamento è aumentato di più di duecento punti, il rating della Spagna è stato abbassato ieri
di tre livelli da Fitch, stramazzando a BBB, quando la Spagna era entrata nella
crisi con un lodevole AAA mantenuto tale fino a fine 2010: Fitch segnala che
potrebbe, non fermarsi alla tripla B, ma ridurre ulteriormente se in terra
spagnola dovessero aumentare i costi per risanare il sistema finanziario.
Messaggi contraddittori rincorsi per una giornata, ma oggi
appare incombente la richiesta da parte della Spagna di interventi
internazionali per salvare il sistema bancario dopo la stima formulata nelle
scorse ore dal Fondo Monetario, rese note questa mattina, che ha fissato in 40
miliardi di euro il fabbisogno per adeguare i parametri fissati dagli accordi
di Basilea 3, che prevedono un rapporto del 7 per cento del capitale azionario
e riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle
imposte.
Nel dibattito economico questa settimana dove il presidente
Mariano Rajoy ha evitato di dare troppe risposte, si è ritagliata uno spazio la
ministra del lavoro Fatima Báñez, con un messaggio ai disoccupati e ai giovani
colpiti dalla crisi durante la sua visita nella provincia Andalusa di Huelva, “possiamo contare sulla protezione del manto
della Vergine del Rocìo, una protezione che sempre arriva da questa
alleata privilegiata, ci ha dato
questo ulteriore regalo per la nostra uscita dalla crisi e per raggiungere il
benessere quotidiano, credo ha
concluso emozionata la ministra, che si
meriti un ¡viva la virgen del Rocío!”
I commentatori in Spagna glissano laicamente, dagli aiuti esterni a quelli celesti, il passo forse non dovrebbe essere cosi breve.
Nessun commento:
Posta un commento