A Siviglia si chiude l’era Zapatero dopo undici anni alla guida del PSOE.
Con una differenza risicata di preferenze Rubalcaba 487 , Chacón 465 (bianche 2, una sola nulla) il PSOE ha deciso di non correre rischi, scegliendo di puntare sul sicuro contro una speranza di costruttiva “rottura”. I 956 delegati socialisti hanno optato per l’esperienza e la professionalità, di fronte alla promessa, così il PSOE che si è riunito a Siviglia dal 3 al 5 febbraio ha dato la vittoria al sessantenne cantabro Alfredo Perez Rubalcaba per tornare ai gloriosi anni ’80, unica via di cambiamento di fronte alla scelta di fare un passo deciso del futuro.
Addio Zapatero, niente rottura con l’arrivo di Carme Chacon ma Adelante con Alfredo.
Quell’ Alfredo Perez Rubalcaba il “numero due”, per la prima volta nella sua vita, più di metà dedicata al PSOE, è da oggi il numero uno. Non più portavoce di Felipe Gonzalez, ne vicepresidente e ministro dell’interno di Zapatero capace di sconfiggere l’ETA, ne candidato naturale del suo partito (abortendo la candidatura della stessa Chacón) nelle terribili elezioni anticipate del 20 novembre scorso.
Per colpa d’Alfredo e per un suo discorso troppo Zapaterista al grido, di se diciamo sinistra facciamo la sinistra, Carme Chacon mette (per ora da parte) l’aspirazione a diventare la prima leader donna dei socialisti spagnoli. Un discorso il suo non poi così distante da quello del suo candidato, ma decisamente più coinvolgente, de corazon. Se l’era Zapatero iniziò grazie al suo discorso di presentazione ai delegati, quello della Chacòn è stato la causa della sua sconfitta
Ha perso perché troppo brava, non è una buona spiegazione, ha perso forse perché dall’altra parte c’era un Rubalcaba solido e con l’apparato del partito dalla sua, e perché il discorso della Chavon era un vero discorso elettorale sprecato di fronte ai delegati del suo partito.
Non solo c’è solo “molto PSOE da fare” come da titolo azzeccatissimo (il titolo) del programma della candidata Chacon, che in molti (troppi) punti era uguale a quello dell’avversario Rubalcaba. C’è da fare un discorso di governo di sinistra, un discorso socialdemocratico capace di dare risposte davanti e oltre la crisi.
È molto importante non solo il PSOE che si farà in questi giorni di congresso ma il cammino che il PSOE vorrà intraprendere, indipendentemente dal nuovo gruppo dirigente che ne uscirà, l’importanza di segnare un cammino è solo nella politica che rappresenta.
È presto per sapere se il conclave di Siviglia sarà quello capace di imporre una nuova forma al PSOE d’opposizione al governo del PP di Rajoy, o se ci sarà un nuovo scontro al momento di scegliere o convocare le tanto annunciate (dalla Chacón) primarie per la nomina del prossimo candidato alla Presidenza del Governo.
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