"Se oggi si votasse in Germania, Francia, Regno Unito e Italia, i motori dell'Unione Europea" scrive oggi Público
"la socialdemocrazia arriverebbe al Governo, da sola o in coalizione
con i partiti di sinistra". E lo farebbe, finalmente, guardando con
maggiore attenzione ai valori tradizionali della socialdemocrazia. Non
sono infatti tanto i partiti di sinistra moderati a risultare vincenti,
in Danimarca i socialdemocratici sono tornati al potere, pur avendo
ottenuto il loro peggior risultato dal 1903, grazie all'exploit degli
alleati di sinistra, quanto i partiti della galassia verde, comunista e
liberal-progressista. Sono questi ultimi che riescono a intercettare i
voti dei delusi e degli indignati di ogni latitudine d'Europa,
spingendo i partiti socialdemocratici a riscoprire il proprio
elettorato tradizionale e a piantarla, finalmente, con l'ossessione
della conquista del centro.
A fare eccezione alla tendenza europea, è
la Spagna, che il 20 novembre potrebbe scegliere con maggioranza
assoluta un governo conservatore.
Sarà anche il timore di perdere
malamente le elezioni, sarà l'ispirazione delle tendenze provenienti
dall'Europa, fatto sta che la Conferenza Politica del PSOE, da cui è
uscito il programma elettorale dei socialisti e che è stata appena
conclusa dal candidato alla presidenza Alfredo Pérez Rubalcaba, sembra
aver riscoperto i valori tradizionali della socialdemocrazia.
"Rubalcaba alzerà le tasse del 10% a tabacco e alcol". "Rajoy sgraverà
di 3000 euro gli autonoma per il primo lavoratore assunto". Così ieri
l'ABC ha sintetizzato, con molta manipolazione, le prime
differenze di programma tra PSOE e PP, per presentare il primo come il
partito delle tasse (quando la destra la finirà con la sua ossessione
contro le tasse, che permettono il funzionamento dello Stato e la
realizzazione della parità delle condizioni di partenza, non sarà mai
troppo presto) e il secondo come il partito della libertà e del fare
(se non vi fa venire già i brividi per assonanze...).
In realtà
Alfredo Pérez Rubalcaba alzerà sì le tasse a tabacco e alcol (meno vino
e birra), ma lo farà per mantenere gratuito il sistema sanitario
spagnolo (per la stessa ragione toglierà gli sgravi fiscali alle
assicurazioni sanitarie). Mentre il PP di tanto in tanto lascia
intravedere l'introduzione del copago, il ticket, Rubalcaba si
è sempre opposto con forza all'idea, perché "il sistema sanitario e lo
Stato Sociale non sono gratuiti per i cittadini, lo pagano con le loro
tasse. Chiedere il copago per la Sanità significa chiedere al
cittadino di pagarla due volte" . Il candidato
socialista ha difeso il settore pubblico dagli attacchi a cui è
sottoposto nelle Comunidades Autónomas governate dal PP, dove Sanità e
Istruzione stanno subendo tagli indiscriminati: "Dicono che è per
l'eredità ricevuta. E a Madrid e nella Comunidad Valenciana, dove già
governavano? non è eredità, è convinzione".
Il PSOE non crede che "per
migliorare l'economia bisogna tagliare i servizi sociali", per
Rubalcaba "è giusto il contrario, i tagli sono ingiustizia sociale". E
agli spagnoli ha detto di non poter "promettere che creeremo milioni di
posti di lavoro, però sì che non rimarrete soli fino a quando non
troverete lavoro".
Nel suo discorso di stamattina Alfredo Pérez
Rubalcaba è andato all'attacco, rifiutando di far passare i socialisti
come i creatori della disoccupazione e il PP come il creatore dei posti
di lavoro. Perché, "sia quando le cose vanno male che quando vanno
bene, noi facciamo meglio e difendiamo meglio lo Stato Sociale": il
minor tasso di disoccupazione, nonostante i vanti del PP dei risultati
dei Governi di José Maria Aznar, si è avuto durante la prima
legislatura di José Luis Rodriguez Zapatero, la Sanità gratuita e
universale è stata introdotta dai Governi socialisti, le riforme delle
pensioni, con la tutela delle minime, "mai alzate da José Maria Aznar,
però aumentate del 30% dai socialisti", sono state fatte sotto il
Governo di Zapatero. E per difendere la propria vocazione di creatori
di lavoro, i socialisti propongono incentivi per gli autonomi e un
grande patto per l'occupazione; se sarà presidente Rubalcaba convocherà
le Comunidades, gli imprenditori, i sindacati, i partiti politici,
perché l'occupazione "è una causa nazionale". Non ci sarà una riforma
del lavoro, dato che il PSOE ne ha appena fatta una (contestata dai
suoi elettori, per essere liberista) e "non si riforma quello che è
stato appena riformato se prima non si verifica il suo funzionamento";
ci saranno però politiche del lavoro per ogni settore, i giovani senza
formazione, i disoccupati di lungo corso, le donne che rientrano nel
lavoro, le piccole e grandi imprese, gli autonomi.
... Il PSOE strizza l'occhio anche agli indignados,
proponendo un cambio nella legge elettorale. ...Sarà sufficiente per convincere gli spagnoli? L'ultimo sondaggio di El Mundo,
pubblicato oggi, da il PP a +15,6 dal PSOE e Rajoy in rimonta rispetto
a Rubalcaba, ancora meglio valutato del leader popolare. Ma Rubalcaba
non molla: "I voti sono dei cittadini, non dei sondaggi e a noi non
vincerà nessuno in voglia di vincere". Ovazione e che gli déi la
mandino buona alla Spagna, il 20 novembre.
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