Juan, nacido del nuevo método de selección de embriones, junto a sus padres en el IVI- CARLES FRANCESC |
L'Instituto Valenciano di Infertilidad ha presentato Juan, il primo bimbo nato da un'incubatrice (Embryoscope) che consente di osservare l'embrione dal momento della fecondazione in vitro fino al trasferimento nell'utero.
Embryoscope, fabbricato dall'azienda danese Unisense, e' un'incubatrice convenzionale con due novita'. Un microscopio che consente di osservare l'embrione ogni mezzora e un sensore sul consumo di ossigeno che da' informazioni sul metabolismo. Il tutto da' informazioni sulla salute dell'embrione per consentire agli specialisti di selezionare il momento migliore per trasferirlo nell'utero della madre. Una tecnica che viene combinata con le analisi convenzionali di selezione degli embrioni (morfologiche, basate sull'osservazione attraverso il microscopio).
Embryoscope, fabbricato dall'azienda danese Unisense, e' un'incubatrice convenzionale con due novita'. Un microscopio che consente di osservare l'embrione ogni mezzora e un sensore sul consumo di ossigeno che da' informazioni sul metabolismo. Il tutto da' informazioni sulla salute dell'embrione per consentire agli specialisti di selezionare il momento migliore per trasferirlo nell'utero della madre. Una tecnica che viene combinata con le analisi convenzionali di selezione degli embrioni (morfologiche, basate sull'osservazione attraverso il microscopio).
Se i suoi genitori fossero stati italiani e non avessero avuto le risorse economiche sufficienti per andare all'estero, Juan non sarebbe nato. E' la prima cosa che viene in mente al leggere la notizia della sua nascita.
Ma fortunatamente i genitori di Juan sono spagnoli e vivono in uno dei Paesi europei più avanzati quando di tecniche di fecondazione artificiale si tratta. Juan è il primo bambino nato al mondo con la tecnica Embryoscope, messa a punto in Danimarca e applicata per la prima volta dall'Instituto Valenciano de Infertilidad.
La tecnica prevede che dal momento della fecondazione in vitro fino al suo impianto nell'utero, l'embrione sia studiato nell'Embryoscopcon una specie di tecnica cinematografica, che garantisce l'osservazione della sua evoluzione fotogramma per fotogramma; in questo modo si possono approfondire le sue caratteristiche di sviluppo e i medici possono selezionare l'embrione con le maggiori probabilità di successo per l'impianto dell'utero. Oggi al telegiornale di TVE1 i dottori e i ricercatori dell'IVI spiegavano che questa tecnica aumenta del 20% le possibilità di successo della fecondazione artificiale e diminuisce i rischi di una gravidanza multigemellare e, pertanto, di aborto.
Juan ha 5 mesi, è nato il 4 giugno, a Teruel, nell'Aragona, e Ana e David, i suoi genitori di 31 e 32 anni, non nascondono felicità e orgoglio. "E' un bambino vivace, che ride volentieri e molto allegro. Sono orgogliosa che sia il primo al mondo ad essere stato concepito con questo modo, ma sono ancora più orgogliosa perché grazie a questa tecnica molte donne potranno realizzare il sogno di essere madri" ha detto sua madre nella conferenza stampa. Lei e David sono così contenti di questa esperienza di paternità che sperano di poter ripetere nell'autunno del 2011: "Cercheremo di avere Laura o Samuel" ha detto il felice papà.
Dopo Juan sono nati altri nove bambini e altre 170 donne sono riuscite a rimanere incinte.
Ma fortunatamente i genitori di Juan sono spagnoli e vivono in uno dei Paesi europei più avanzati quando di tecniche di fecondazione artificiale si tratta. Juan è il primo bambino nato al mondo con la tecnica Embryoscope, messa a punto in Danimarca e applicata per la prima volta dall'Instituto Valenciano de Infertilidad.
La tecnica prevede che dal momento della fecondazione in vitro fino al suo impianto nell'utero, l'embrione sia studiato nell'Embryoscopcon una specie di tecnica cinematografica, che garantisce l'osservazione della sua evoluzione fotogramma per fotogramma; in questo modo si possono approfondire le sue caratteristiche di sviluppo e i medici possono selezionare l'embrione con le maggiori probabilità di successo per l'impianto dell'utero. Oggi al telegiornale di TVE1 i dottori e i ricercatori dell'IVI spiegavano che questa tecnica aumenta del 20% le possibilità di successo della fecondazione artificiale e diminuisce i rischi di una gravidanza multigemellare e, pertanto, di aborto.
Juan ha 5 mesi, è nato il 4 giugno, a Teruel, nell'Aragona, e Ana e David, i suoi genitori di 31 e 32 anni, non nascondono felicità e orgoglio. "E' un bambino vivace, che ride volentieri e molto allegro. Sono orgogliosa che sia il primo al mondo ad essere stato concepito con questo modo, ma sono ancora più orgogliosa perché grazie a questa tecnica molte donne potranno realizzare il sogno di essere madri" ha detto sua madre nella conferenza stampa. Lei e David sono così contenti di questa esperienza di paternità che sperano di poter ripetere nell'autunno del 2011: "Cercheremo di avere Laura o Samuel" ha detto il felice papà.
Dopo Juan sono nati altri nove bambini e altre 170 donne sono riuscite a rimanere incinte.
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