“Vogliamo denunciare la grave violazione dei diritti umani in Iran. Dopo il caso clamoroso di Sakineh, minacciata di morte per adulterio, vogliamo sollevare anche in Italia il caso drammatico di Ebrahim Hamidi, giovane diciottenne, arrestato in Iran e minacciato di morte perché sospettato di essere omosessuale”. Lo ha dichiarato Roberto Biscardini del PSI, annunciando la sua partecipazione all’iniziativa promossa a Milano dai giovani socialisti davanti al Consolato Generale dell’Iran, prevista per lunedì 6 settembre alle ore 18.00. Biscardini ha aggiunto: “Vogliamo svegliare il governo italiano, perché faccia quello che ha fatto il governo francese. Questo caso internazionale è tenuto sotto silenzio. Anche la Milano laica e libertaria deve far sentire il suo peso”.
Dopo Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata alla lapidazione per adulterio (e successivamente accusata di complicita' nell'omidicio del marito, confessione che sarebbe stata estorta con la tortura), l'Iran conferma la condanna a morte per impiccagione di un ragazzo sospettato di omosessualita', Ebrahim Hamidi, 18 anni.
In Iran l'omosessualita' e' un crimine abominevole punito con la pena di morte. La pena sarebbe gia' di per se' disumana, ma pare anche che la tendenza sessuale del giovane sia frutto di un insieme di drammatiche sovrapposizioni: ne sono coinvolti altri detenuti che avrebbero ottenuto promesse di rilascio mentre Ebrahim avrebbe confessato sotto tortura e durante il processo non aveva diritto ad alcuna rappresentanza legale.
Il verdetto e' stato pronunciato da un giudice che ha invocato una formula utilizzata quando non ci sono prove formali e quando l'accusa e' venuta meno (nel mese di luglio la presunta "vittima" di Ebrahim Hamidi ha riconosciuto di aver portato false accuse contro di lui sotto la pressione dei suoi genitori) la pena non e' stata modificata.
Anche per Hamidi, come per Sakineh, si sta generando una mobilitazione internazionale. In ogni caso - al di la' del fatto che qualora non fosse omosessuale, egli verra' ucciso per una incapacita' della giustizia di accertare la verita' e di fare marcia indietro di fronte alle prove contrarie - il caso di questo ragazzo dimostra quale sofferenza debbono subire in Iran le persone con tendenze sessuali diverse, costrette a negare la propria identita' per non perdere la vita.
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