23 novembre 2011

Spagna 124 deputate posson bastare

El Pais
Non una "diputada" in più, quando il 13 dicembre "el Congreso" aprirà le porte alla X legislatura. 124 donne, come nei quanttro anni precedenti, 124 donne contro 226 uomini per una percentuale che è inferiore al 36% dei 350 parlamentari eletti lo scorso 20 novembre.
Il "màs igualitario" dei 4 grandi partiti - quelli che hanno raggiunto almeno 10 seggi - è il PSOE che conterà 42 donne su 110 deputati eletti.
La ley de Igualdad per la seconda volta delude le aspettative - le elezioni del 2008 furono le prime nelle quali veniva applicata - non riesce a portare una solo donna in più nell'emiciclo di calle San Jeronimo.
Nel 2004, le ultime elezioni senza la parità obbligatoria nelle liste  (non meno del 40% non più del 60% "para cada sexo" ) alle donne andarono 125 seggi, che paradossalmente significa uno in più delle ultime tornate protette dalla legge.
La ragione è tutta nell'ingegnosa presentazione dei posti nelle liste dei partiti, i signori candidati  si sono trovati in posizioni molto più rassicuranti e vantaggiose rispetto a quelle delle "compagne", approfittando di uscite verso il Congreso, quanto mai di sicurezza.
Delle due maggiori formazioni, il PSOE ha presentato 19 donne come capolista nelle 52 province, il Partido Popular  15, Izquierda Unida solo 7 .
La proporzione "hombre-mujer" va un po' meglio nei partiti minori , dove però dei 9 partiti con meno di 10 seggi, solo 4 rispettano la legge sull'uguaglianza , Geroa Bai, Coalición Canaria,  BNG e UPyD.

Chi di uguaglianza ferisce... 

 Nata a Madrid nel 1888, Clara Campoamor si laurea in diritto nel 1924 e inizia la sua attività politica come
femminista e repubblicana. Nel 1931 è eletta al Parlamento per il Partito Radicale,
dove propone e ottiene la modifica costituzionale che apre il diritto di voto alle donne. Contribuisce all'approvazione della legge sul divorzio e a importanti modifiche del Codice Civile.
 

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