21 ottobre 2010

Zapatero interruptus


Rimpastone di governo, tra ministre (simbolo) immolate per il post Zapatero e un nuovo governo più sindacalista (UGT il sindacato socialista) e di "estrema sinistra" (IU- sinistra unita). L'occasione  per la remodelacion era data dall'uscita dal governo spagnolo di Celestino Corbacho ministro del Lavoro, candidato alle Regionali in Catalunya.

Forti scosse si erano registrate a Madrid negli ultimi tre giorni, prima  Zapatero ha messo in atto una strategia di rilancio del partito (PSOE) e poi del governo socialista: siglando un patto di fine legislatura con le forze moderate del nazionalismo basco e canario (PNV e CC, mettendo in crisi i Popolari), in cambio del passaggio di importanti competenze dallo Stato alle rispettive Autonomie, garantendosi così il sostegno parlamentare alla legge di bilancio (los presupuesto) per il 2011. Poi ha rimodellato l'Esecutivo.
Rimpastone che dice adios a la parità, il nuovo esecutivo sarà composto da 9 uomini - compreso il Presidente del governo - e 7 donne, perdendo l'uguaglianza numerica fra i sessi in vigore dal primo governo socialista del 2004.
Tra le novità, Trinidad Jiménez - uscita sconfitta dalle primarie del partito socialista per la candidatura alla Comunità di Madrid - lascia il dicastero della Sanità per quello degli Esteri (era stata segretaria di Stato per la Cooperazione nella prima legislatura di Zapatero). Leire Pajín, segretaria d'organizzazione dei socialisti, diventa ministra della Sanità , Uguaglianza e Politiche Sociali; Rosa Aguilar ex-sindaca di Izquierda Unita a Cordoba e poi indipendente nel governo andaluso sostituisce Elena Espinosa all'Ambiente; Ramón Jáuregui, politico basco di lungo corso, occupa il ministero della Presidenza, al posto di Teresa Fernandez de la Vega. Ma l'attesa principale era concentrata sul nuovo titolare del Lavoro e la scelta è caduta su Valeriano Gómez, economista, ex-segretario di Stato per l'occupazione ai tempi di Jesús Caldera ministro, di area UGT.
Infine, va notato come Zapatero abbia rinunciato a uno dei suoi cavalli di battaglia, sopprimendo il Ministero dell'Uguaglianza (criticatissimo dalla destra): la titolare, Bibiana Aido, continuerà ed esercitare le proprie funzioni ma solo come Sottosegretaria all'Uguaglianza sotto l'ala della Sanità.

da El Pais: Addio alla parità e al Ministero dell'uguaglianza ( che faceva tanto ridere Berlusconi)

Zapatero elimina la cartera que él mismo creó hace dos años y que se convirtió en el caballo de batalla de la derecha. Es el primer Gobierno del presidente con más ministros que ministras. 

Aído, por su parte, seguirá en el Gobierno, pero al frente de una Secretaría de Estado. El fin del Ministerio de Igualdad supone también el fin de la paridad en el Gobierno, que tanta gracia le hacía a Berlusconi 

La ministra interpretó siemrpe los ataques como una reacción sobreactuada de los sectores neomachistas ante el avance indudable de la mujer: "Cuanto más avanzamos más nos atacan". Hasta hoy, Zapatero había mantenido a Aído en el cargo contra viento y marea. Primero, defendió el ministerio de las críticas a la totalidad que recibía y después, llegada la crisis, tampoco quiso escuchar a los que pedían que empezara por ahí el recorte. En marzo, el presidente dijo que existirá "mucho tiempo" por su valía y austeridad. 

* Addio all'Uguaglianza insorgono le Associazioni femminili ( non solo femministe)

 

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