03 giugno 2014

Spagna. Le sorelle di Felipe fuori dalla famiglia reale


Il governo di Mariano Rajoy si è riunito in sessione straordinaria per approvare la norma necessaria per attuare l'abdicazione. 
Il testo è molto breve: informa dell'abdicazione di re Juan Carlos e dichiara che questa sarà effettiva al momento dell'entrata in vigore della presente legge.
L'entrata in vigore comporterà la successione "in forma automatica, secondo l'ordine previsto dalla Costituzione". Il testo molto semplice per permettere la massima adesione del parlamento in tempi brevi. L'approvazione di Camera e Senato appare scontata dato che il partito Popolare al governo e l'opposizione socialista, favorevole alla monarchia, rappresentano il 91% del parlamento. Secondo le ultime previsioni, la proclamazione di Filippo VI come nuovo re di Spagna potrebbe avvenire il 16 o 18 giugno. 
Con l'ascesa di Felipe al trono di Spagna, l'infanta Cristina, protagonista dello scandalo Noos, non farà più parte della Famiglia Reale. Come spiega oggi El Mundo, la legge concede questo status solo al re, sua moglie, i genitori e i discendenti diretti.
Le sorelle Elena e Cristina faranno dunque parte solo della famiglia del Re, perdendo diritti e obblighi relativi alla Famiglia Reale. Entrambe manterranno il titolo di Infanta e continueranno ad essere, rispettivamente, duchesse di Lugo e di Palma. Ma essendo fuori dalla Famiglia Reale non rientreranno più nella linea di successione, non potranno più rappresentare il Re o la Corona ad eventi ufficiali e cesseranno di essere personaggi pubblici. Sarà inoltre il fratello, il futuro re Felipe VI, a decidere di anno in anno se versare alle sorelle un appannaggio prelevato dai fondi che lo stato versa per il mantenimento della Casa Reale. Il cambiamento di status investe l'infanta Cristina dopo la sua imputazione, assieme al marito Inaki Urdangarin, nello scandalo Noos, una vicenda di appropriazione di fondi pubblici che ha contribuito a minare la popolarità della monarchia spagnola.
La sua situazione giuridica non cambia, ma in caso di condanna lo scandalo non investirà direttamente la Famiglia Reale.

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