15 ottobre 2009

L’ONU CONDANNA UN’ITALIA OMOFOBA CHE NON SI RICONOSCE PIÙ.

Anna Falcone
Responsabile Pari Opportunità
Partito Socialista Italiano

L’assenza nel Parlamento italiano di una sinistra autenticamente laica e moderna continua a generare mostri, come l’affossamento della legge contro l’omofobia, grazie anche al voto contrario della deputata teodem Paola Binetti del PD. La coesistenza nel PD di posizioni conflittuali e incoerenti con la sua collocazione politica nel centro-sinistra non fa che accentuare il vuoto democratico dovuto all’assenza di una reale opposizione.
L’Italia, da sempre Paese aperto, inclusivo e tollerante, rischia di non riconoscersi più nelle scelte tragicamente miopi dei suoi rappresentanti. Riaffermare la piena dignità degli omosessuali e apprestare adeguate misure di protezione conto l’escalation di violenza, di cui sono sempre più spesso oggetto, è un imperativo politico e giuridico non più rinviabile.
L'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay - che già in passato aveva criticato l’Italia per la disciplina sui respingimenti - ha dichiarato:"Affossare la legge contro l'omofobia è stato un passo indietro per l'Italia". Ha prospettato in merito la possibilità di un intervento dell’ONU, volto a chiedere all’Italia l’inserimento di adeguate norme a tutela dei diritti umani delle persone con diverso orientamento sessuale. A questo punto non possiamo che augurarcelo.

Nessun commento: