«You’ll never walk alone». «Non camminerai mai da solo». Anche se alle undici, a un’ora esatta dall’Angelus, in piazza San Pietro è già impossibile camminare. Lo slogan dei reds di Liverpool è stato spruzzato su un lenzuolo bianco, proprio come allo stadio. La firma è quella degli universitari ciellini di Milano. Sono tantissimi. Davanti a loro, un altro striscione: «Non sei potuto venire da noi, veniamo noi da te». È uno dei più grandi. L’ha fatto la Gioventù italiana della Destra di Storace, Buontempo e Santanché, l’unico partito a chiedere le dimissioni del guardasigilli Mastella, anch’egli in piazza. Dice in merito Buontempo: «Anche qui capita di fare brutti incontri».
... La passerella bipartisan dei politici sembra una roba di élite. Alla rinfusa, hanno risposto all’appello del cardinale vicario di Roma Camillo Ruini, dopo il forfait di Benedetto XVI alla Sapienza, Rutelli e Franceschini, i teodem Carra e Binetti, Alemanno e Gasparri, Cicchitto e Pisanu, Fioroni, Andreotti e Cossiga, Cesa e Casini. C’è anche Pezzotta, che da vecchio popolare non vuole lasciare le ragioni dei cattolici agli atei devoti. E c’è il già citato Mastella, che torna a parlare dell’arresto della moglie e della persecuzione alla sua famiglia e al suo partito. Ovviamente entrambi cristiani, il partito e la famiglia. Ma è la piazza nella sua interezza il vero partito del papa. Una piazza entusiasta del ritorno ratzingeriano alla tradizione e alla dottrina. Secondo i calcoli della gendarmeria vaticana, che un po’ svizzeri lo sono, la folla è di duecentomila persone. Oggi è anche la giornata delle scuole cattoliche della capitale. Quando manca qualche minuto alle dodici un bambino piange e strattona la mamma. La donna è disperata e si ferma: «Gabriele c’è troppa gente. Adesso vediamo il papa e dopo troviamo la tua scuola». L’adunata di solidarietà voluta da Ruini ha avuto un’organizzazione perfetta. Per la prima volta nella storia della Chiesa, l’Angelus dedicato alla Vergine è stato trasformato in un Papa Day. Anzi, un Papa Dei. ...
Fabrizio d'Esposito 21/01/2008
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